Riscoperta
L’emergenza Covid 19 ci ha messo di fronte a preoccupazioni, paure e isolamento. Non bisogna sottovalutare questi sentimenti, che tutti proviamo, dai più piccoli ai più grandi.
È nell’emergenza che il nostro comportamento sociale si modifica, con ricadute importanti sulle future generazioni.
Forse è questo il momento per rivedere ruoli e competenze e mettere in campo le basi per la costruzione di una vera alleanza educativa.
Oggi a raccontare è Alessandra Azzurro, coordinatrice del servizio di educativa scolastica.
#NOICISIAMO
Riscoperta
Il 9 marzo 2020 è successo quello che mai nella vita avrei immaginato potesse accadere. Il Presidente che lancia un comunicato alla nazione… l’avevo visto solo nei film. Da un giorno all’altro tutto si è stravolto, la mattina successiva insieme ai coordinatori d’ambito ero già all’opera per far si che il servizio di educativa scolastica potesse in un modo o nell’altro continuare. Siamo stati rapidi, operativi e risoluti, nel giro di 45 minuti avevamo dato vita ad un nuovo progetto “Educativa scolastica online – Emergenza COVID-19”. Il pomeriggio stesso gli educatori erano già all’opera, hanno colto subito il senso di quello che volevamo fare e sono stati molto professionali ed efficienti nel metterlo subito in pratica.
Gli educatori contattano i ragazzi in modo da poter scambiare semplici conversazioni, fare dei giochi, raccogliere i loro racconti, darsi degli appuntamenti per i giorni successivi per comunicarsi le attività da fare e quanto altro l’esperienza degli educatori possa mettere in campo. Il lavoro educativo richiede una miriade di competenze trasversali e mai come in questo momento gli educatori hanno dovuto mettere in campo tutte le loro risorse per riuscire a rendere questo servizio alternativo una vera grande opportunità.
Tutto si svolge rigorosamente da casa. Quella connessione che spesso in passato abbiamo etichettato come pericolo e distrazione per i ragazzi, mai come ora si è rivelata un bene prezioso. Ad oggi una rete di famiglie, educatori, ragazzi sono giornalmente collegati, abbiamo tutto monitorato, siamo in grado di rispondere ad ogni minima esigenza delle famiglie e comunicarla ai servizi sociali, con i quali siamo connessi praticamente ventiquattro ore al giorno. Le famiglie sono grate, hanno mostrato entusiasmo. Sentire che siamo loro vicino sempre e comunque nonostante le difficoltà, in un modo o nell’altro da sicurezza.
Ad ogni modo il contatto, la vita vera, la socialità…. sono tutta un’altra cosa! L’energia che si scatena da un contatto, dalla vicinanza fisica non ha niente a che vedere con una video-chiamata. Può essere una grande soluzione momentanea ma non ci sarà alcun prezzo alle emozioni che proveremo quando torneremo tutti la fuori. Quella sottile malinconia per la vicinanza persa mista ad ansia per la paura di non sapere quando torneremo ad abbracciarci trapela in tutte le telefonate, riunioni digitali e quant’altro mi trovo a fare in queste giornate.
Poi mi guardo durante una riunione “Zoom” e sorrido quando sono vestita mezzo busto in camicia e sotto ho tuta e ciabatte, cerco di godermi anche i lati ironici di una condizione surreale nella quale siamo immersi … ridere fa sempre bene!
Il mio bicchiere è sempre mezzo pieno e mai come adesso è necessario che io continui ad essere positiva. Poi, certo, sono umana e quindi cedo in alcuni momenti, ma poi vedo l’impegno dei miei collaboratori educatori, il loro sforzo e penso che ce la faremo!
Questa situazione cambierà tante cose nel futuro, alcuni stili di vita, alcune percezioni. Ho riscoperto l’importanza dei dettagli, delle piccole cose. La frenesia, la routine e il tram tram giornaliero ci faceva perdere di vista le vere piccole gioie della vita, adesso però nessuno può esimersi dal notarle, nessuno.
Da parte mio il ringraziamento va a TUTTI (nessuno escluso) i soggetti coinvolti in questo nuovo progetto e a TUTTI coloro che indirettamente hanno collaborato, perché è solo quando si lavora in squadra che si riescono ad ottenere grandi risultati.